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In seguito alla pubblicazione del Decreto n. 18 del 2020 (ribattezzato “Cura Italia”) l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito web un documento nel quale spiega quali siano le misure fiscali presenti nel decreto stesso e quali saranno i loro effetti nei giorni, nelle settimane e nei mesi a venire.

Nelle ore immediatamente successive alla pubblicazione del Cura Italia, infatti, si è venuta a creare un po’ di confusione su chi fossero i destinatari delle norme, chi potesse astenersi dal versare tributi e contributi e chi, invece, dovesse continuare a farlo. Nasce così un documento “illustrato”, composto da 14 schede nelle quali viene spiegata la ratio delle varie norme, chi sono i soggetti cui sono rivolte e la loro “durata”. Un vademecum completo, che aiuta a dissolvere i dubbi e le incertezze delle aziende e dei professionisti interessati dal decreto. Vediamo in dettaglio cosa prevede.

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Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del nuovo Coronavirus sul territorio nazionale i casi totali sono 12.462, al momento sono 10.590 le persone che risultano positive al virus.

Le persone guarite sono 1.045.

I pazienti ricoverati con sintomi sono 5.838, in terapia intensiva 1.028, mentre 3.724 si trovano in isolamento domiciliare.

I deceduti sono 827, questo numero, però, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

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I dati del Ministero della Salute fotografano purtroppo una situazione ancora in aumento per numero di casi, e questo ha portato all'emanazione del Decreto che ha di fatto chiuso la Lombardia intera sia in ingresso che in uscita.

Nella foto è possibile vedere la diffusione per ogni provincia; Milano nonostante sia una città ad elevato numero di abitanti, risulta avere solo 406 casi di infezione da Covid-19 registrati.

Ovviamente la situazione è in rapida evoluzione, ma visto anche l'esempio di altri stati, primo fra tutti la Cina, molto dipenderà dal senso civico dei cittadini nell'attenersi alle indicazioni dei medici soprattutto per quanto riguarda i contatti interpersonali e la frequentazione di zone affollate.

 

Giorgio Bugliesi

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